Limes 02_2014 Grandi giochi nel Caucaso by AA.VV

Limes 02_2014 Grandi giochi nel Caucaso by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lucio Caracciolo
pubblicato: 2015-12-10T23:00:00+00:00


GRANDI GIOCHI NEL CAUCASO

Parte II

Partite Caucasiche

KADYROVSTAN: COME FARSI UN MINI-IMPERO CON I SOLDI DEL CREMLINO

In Cecenia tutto il potere è in mano al giovane presidente, che mira alla leadership dell’islam russo. Moschee e grattacieli crescono, ma chi può emigra. I rapporti fra il satrapo ceceno e i sauditi. Il turismo jihadista verso la Siria e ritorno.

di Cecilia TOSI

1. Il presidente della cecenia, Ramzan Kadyrov, 36 anni, ha una buona opinione di se stesso e non esita a mostrarla. Ha sempre gradito esibire i suoi trofei: una volta erano le teste mozzate dei nemici, oggi sono i grattacieli e le moschee che intitola a suo padre – e presto anche a se stesso. La Cecenia è il suo regno, suo e della sua scorta di settemila guardie – i kadyrovcy – che si muovono in Suv neri dai vetri oscurati targati KRA – sigla di Kadyrov Ramzan Ahmadovič. Sono gli stessi uomini che combattevano con Kadyrov per l’indipendenza dalla Russia, rimasti al suo fianco quando è diventato alleato del Cremlino e oggi incaricati di difendere le istituzioni – ossia il presidente – da chiunque osi criticarle.

D’altronde, c’è poco da criticare quando un leader prende in mano una repubblica devastata dalla guerra e la rimette in piedi. Kadyrov si vanta di aver lanciato la Cecenia sullo scenario internazionale, di averla trasformata nella più grande meta d’investimenti della Russia meridionale e di aver costruito una nazione proiettata verso la modernità, capace di traghettare verso un grande futuro tutti i musulmani di Russia. I fatti parlano: nella capitale Groznyj sorge la scintillante moschea Akhmat Kadyrov, che è la più grande della Federazione. Sono stati costruiti un business center da 45 piani e centri commerciali stracolmi di merci occidentali. Il grattacielo Olimpo, purtroppo, è bruciato ad aprile, ma presto sarà ultimata la Chechen National Tower, alta 300 metri per 65 piani. Il nuovissimo stadio Akhmat Kadyrov, dove gioca il Terek Groznyj, negli ultimi due anni ha ospitato star del calcio come Diego Armando Maradona, Luís Figo, Zinédine Zidane e Ruud Gullit. Il presidente ceceno ha anche vinto un premio dell’agenzia Onu per gli insediamenti umani, grazie alla ricostruzione di migliaia di appartamenti, sempre a Groznyj.

Risultati clamorosi, capaci di oscurare le denunce che piovono da qualsiasi associazione per i diritti umani del globo: Kadyrov è accusato di torture, rapimenti, sevizie, arresti illegali, omicidi. I suoi uomini sono sospettati di tenere aperte prigioni illegali in tutta la Cecenia, in alcune delle quali, secondo un’inchiesta del Sunday Times, il presidente e i suoi colleghi custodirebbero veri e propri harem di donne sequestrate, ripetutamente stuprate. Ma Groznyj è rinata. L’opera di Kadyrov viene lodata sia da Medvedev che da Putin. Chissà perché, allora i suoi cittadini non sono tanto ottimisti. Secondo il governo tedesco, i ceceni che chiedono asilo in Germania non fanno che aumentare, doppiando il numero di chi scappava durante la guerra: soltanto nella prima metà del 2013, diecimila concittadini di Kadyrov hanno richiesto lo status di rifugiati a Berlino. Certo, la Germania attrae perché garantisce ai



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